COSA STO PENSANDO in premessa? ?
PREFAZIONE SENTITA E DOVUTA :
SE il Neoliberismo e’ antidemocratico , il liberalismo economico attuale (nonche’ quello degli ultimi decenni ) cosa è ?…cosa è stato?..cosa ha fatto? ..allor! se la maggioranza della gente potrebbe vivere meglio con una diversa visione del mondo dopo 73 anni di democrazia incompiuta,finanziaria, obsoleta ed arbitraria, perche’ non migliorare l’ attuale capitalismo liberale? da tempo orientato solo al vantaggio di pochi PER CREARE l’ agio-egoistico DI QUESTI SULLA PELLE dei tanti? perche’ i TANTI hanno paura dell’ uno (del Re)?..l’ enigma storico permane insoluto, e restiamo sempre nella solita storia antica POPOLARE ED INERME DELLA”SERVITU’ VOLONTARIA”….
LA COMUNITA’ UMANA deve essere posta prima delle merci …..Il SOCIALE prima del privato ….
Diversamente Allor “Va a fanc”…..PURE Il liberalismo politico- tiranno e speculativo,non inclusivo ..che difende la proprieta’ e non il povero sfrattato……e se essere illeberalmente giusti e collettivisti sarebbe il futuro? CHISSA’ …CHISSA’….
Ormai il liberalismo e’diventato ultraliberalismo CAPITALISTICO-totalitarista.
DOMANDA da un milione di dollari :
avete tutta l’ estate per rispondere al quesito, ma non importa quale sia la vostra risposta , il danno o la cosa grave sarebbe non porsi tale domanda , ovvero dell’ idea di un nuovo sistema liberale redistributivo per un capitalismo partecipato, piu’ moderno ed equo,….(fine prefazione).
ORA ENTRIAMO NEL VIVO:
PERO’Meglio che io ulteriormente premetta 7sette punti fondamentali per orientarmi in una dissertazione che mi auguro possa creare una convergenza omogenea con il mio lettore .
Per dirla con una formula: la libertà politica è possibile soltanto in presenza della libertà economica o è possibile ipotizzare una società liberale di tipo diverso?
Questo è il vero punto di discussione.TALE mia domanda sara l’ inizio ma ve la porro’ nuovamente anche alla fine di questo mio articolo dissertivo….
1-In democrazia, il governo eletto deve dimostrare di saper governare per tutti, poiché anche i diritti della minoranza vanno tutelati e garantiti.Una caratteristica fondamentale del governo democratico è la tutela degli interessi di tutti i cittadini, e quindi non solo nell’interesse esclusivo di un particolare settore della società.
2–La democrazia non deve perciò caratterizzarsi come governo della maggioranza, poiché esiste la concreta possibilità che questa possa governare in modo tirannico. Se ciò avvenisse, l’azione politica offrirebbe il fianco a possibili forme di abuso di potere, di sopruso legalizzato, di ingiustizia sociale.
3-Attraverso un esempio molto semplice,vado ora ad affermare come esempio-paradossale immaginativo (ma non troppo) che “la maggioranza di coloro appartenenti ad un determinato settore o ambito aventi una statura-quota politica inferiore potranno decidere che sia la minoranza -agiata di coloro che hanno una quota di palazzo superiore a pagare tutte le tasse”.
4-Gli eletti devono rendere conto del loro operato agli elettori: In una celebre opera di PERICLE : “Elogio funebre”,egli afferma che anche se non tutti saprebbero governare, chiunque può giudicare l’operato di coloro che governano. I governati, infatti, devono avere la possibilità concreta di giudicare i governanti e, eventualmente, di sostituirli con altri reputati migliori.
5-LA NOVITA’ sarebbe pero’ non attendere il fine mandato ma creare un sistema compiuto diretto che consenta al popolo di intervenire per sostituzioni direttamente anche durante il mandato deliberando anche le proposte d’ intento.
Un sistema riconosciuto di democratici diretti-volontari , civici ammessi (DD),eletti a sorteggio da specifiche liste di cittadinanza attiva, elenchi permanenti, una sorta di camera dei cittadini-elettori da far confluire a livello centrale rappresentativo-civico che mai potrebbero candidarsi pur candidabili per libera scelta sottoscritta,che prevederebbe turnazioni rotatorie trimestrali o semestrali , metodo collaborativo con i DR (DEMOCRATICI RAPPRESENTATIVI) ,SISTEMA interdipendente ma separato ,non eletto, ovvero non scelto dalla stessa democrazia rappresentativa, ma da altre figure di democratici-diretti ,nominati a sorteggio da pubblici ufficiali costituiti appositamente e presenti a livello locale,regionale e nazionale.
Addirittura il sistema elvetico prevede la partecipazione diretta dei cittadini nelle deliberazioni comunali con la presenza di 400 cittadini che vengono informati e formati precedentemente sulle questioni con le serate predeliberative dando luogo a municipalita’ aperte.Anche sulle grandi questioni i cittadini vengono interpellati con questionari referendari proposti dalle basi civiche interpellate .
Oltre a tali liste presenti in ogni comune Italiano , un tale sistema prevederebbe la creazione di comitati di competenza-attiva multisettoriale scelti a livello civico-volontario in ambito regionale per creare proposte da trasmettere ai democratici rappresentativi che come dimostrato sarebberro partecipanti delegati ,quindi portavoce ma non tiranni con delega assoluta ,politici coscienti e consapevolli anche di poter essere rimossi in corso d’ opera per revoca del loro mandato.
Tale condizione non creerebbe collusioni tra controllori, controllati e controllanti?, ed inoltre eviterebbe di andare ad elezioni anticipate ,cosa molto frequente in italia da un bel po’ di tempo.
6-IN AMBITO POLITICO-DEMOCRATICO Anche (e soprattutto) dagli errori che inevitabilmente commettiamo si possono trarre insegnamenti fecondi. TALI posizioni non appartengono all’ambito dell’utopia, bensì a quello della ragionevolezza. E proprio la ragionevolezza, equilibrato esercizio della ragione, costituisce il miglior antidoto nei confronti dei pericoli che il totalitarismo, in tutte le sue possibili forme, può apportare.
7-Pero’ talvolta notiamo che la democrazia totalitarista -rigorista,una sorta di democratura , offre piu’ protezione di quella relativa ed incompiuta, garantendo i benefici essenziali corrispondenti ai bisogni materiali e primari del vivere civile della gente, casa, lavoro, servizi e rigorismo legale, e cio’ che scrivo non va confuso con la tirannide delle feroci dittature che nulla hanno da spartire con nessuna tipologia di democrazia …
Chissa’ se oggi in Italia il popolo ormai stanco e disilluso, forse preferirebbe non piu’ parlare di una presunta liberta’ e democrazia incompiuta, molto finanziaria, oppure essere sicuri di avere un lavoro garantito per se ed i propri figli , una paga o una pensione giusta e dignitosa , un tetto sicuro da poter pagare in affitto , una scuola funzionante, un paese senza mafia , corrutele politiche ,razzisti, evasori fiscali, riciclatori e parolai di una politica -politichese che dice… dice sempre le stesse cose ma non realizza nulla, che propaganda ed incrementa a dismisura la percezione della paura con in primis il problema dell’ immigrazione che non è il primo problema nazionale, e diversamente dimenticando la problematica vera,quella della nostra emigrazione giovanile.
Da questo punto di vista, la modestia intellettuale riveste un ruolo importantissimo. Non a caso, tra le grandi figure dell’antichità, gran parte della mia simpatia filosofica va riservata al filosofo greco Socrate.
Socrate è un esempio di umiltà, sia intellettuale che pratica. Egli difatti non si considera mai un maestro, un guru’, un vate, ma piuttosto una sorta di “eterno studente”. Socrate è intelligente: perciò riconosce di essere sostanzialmente ignorante. Nell’ambito della Polis, egli considera saggio l’uomo che, prima di agire, sa vedere e valutare i propri limiti.
Purtroppo Platone dimostra di non recepire la lezione del maestro. Infatti il mio giudizio sul più famoso discepolo di Socrate è decisamente negativo: “non c’è dubbio che Platone subordini l’amore socratico della verità al più fondamentale principio secondo il quale si deve consolidare il predominio della classe dominante”.Ed a proposito di paure spesso noto che la gente ha paura della verita’….
Il pensiero filosofico, politico e sociale che amo e’ quello che si rivolge all’individuo quale esso è, e non quale si vorrebbe che fosse.
L’utopia non è realtà, ma un sogno; un sogno a cui basta un niente per trasformarsi in incubo.
Parafrasando il poeta francese P. Claudel, possiamo dire che l’utopista immagina per se stesso e per gli altri il paradiso in terra, con il risultato contrario di provocare l’inferno.
C’è chi ama il futuro perché possiede una concezione oltremodo negativa del presente, dal quale vuole fuggire a qualsiasi costo.
In questa prospettiva, chi subisce il fascino del futuro corre il rischio di preferire l’utopia alla realtà, concentrandosi non sul reale, ma su ciò che non esiste.
Vero è che nessuna teoria storica, filosofica o scientifica è in grado di precorrere il futuro.
Nessuno può essere infallibile affermando qualcosa a riguardo dei tempi a venire.
COME INIZIALMENTE vi avevo promesso,vi ripropongo il mio intento espresso in prefazione, per ricordarvi nuovamente questa formula:
la libertà politica è possibile soltanto in presenza della libertà economica o è possibile ipotizzare una società liberale di tipo diverso? Questo è il vero punto di discussione.
Il TUTTO va sperimentato perche il tutto mai e’ finito e mai dimenticar la scuola degli errori.
LUIGI CIVOLANI.
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