#CORONAVIRUS VA! PENSIERO mio ….
DI Luigi CIVOLANI.
Prefazione aforistica: “Il Panico è la malattia che non prevede il futuro”.
OGNI GIORNO nel nostro paese per una influenza ordinaria stagionale muoiono 5 persone e questo accade da novembre a febbraio .10 morti al giorno per incidenti stradali ,10 al giorno per polmonite,680 persone al giorno per malattie cardiorespiratorie , 608 per cancro, e nonostante il pur alto indice di contagio ma non di mortalita’ del CORONAVIRUS STIAMO DECADENDO IN DELIRI COLLETTIVI che sono peggio della ordinaria paura ,che e’fenomeno naturale ,ma non dimenticando che sussiste anche la ragione .
Avremmo gradito in tv meno sfide tra virologi che hanno create dissonanze confusionarie,piu’ riservatezza e meno invasioni scientifiche su i social , ed alla fine l’ impressione politico-scientifica che ne è derivata forse ci induce a pensare ad un programma precostituito di distrazione di massa.
Nonostante tutto dobbiamo rimanere Confortati dal progresso scientifico (anche se la malattia e’ ancora sconosciuta) ed aver fiducia nella medicina contemporanea perche’ grazie a Dio non siamo arretrati come nell’epoca pestifera del 1630 di Manzoniana memoria.
IL PANICO solo quando inizia a comprendere si trasforma in semplice paura umana,emozione che pertanto diventa umanamente consapevole e costruttiva perche’ ‘ ci aiuta ad essere vigili ed attenti con razocinio.
Cosa ci rende sicuri?( per me niente).
La legge della casualita’ HA LA “FORTEZZA” DEL FARE proiettandoci nella prima incertezza dell’ l’immediato che chiameremo poi errore ,ma che per sincerità’ si dovrebbe chiamare inevitabilita’ del caso che solitamente aggiunge buona fede.
DESTINO E FATO NON SONO MAI LA STESSA COSA.
CHI siamo noi nel prevenire cio’che non conosciamo? Il nulla …
Pero’ da esseri degni della parola “umani”con l’avvento del contagio del CORONAVIRUS dovremmo capire che vanno ricostruite le nostre relazioni umane riscoprendo nuovamente la essenzialita’ che l’umanita’ sta smarrendo con in primis il valore della responsabilita’ non solo personale ma la corresponsabilita’ mirata al senso comune della vita …all’appartenenza ad una comunita’..
Da qui Rimodellare gli stili di vita sarebbe cosa buona ,RICOSTRUENDO IL NOSTRO RAPPORTO CON IL TEMPO E SENZA SPRECARLO…
Uno stile di vita, sano,giusto, conforme ed universale alla stessa natura umana e indipendente da qualsiasi modello capitalistico – politico -economico ,fa parte della “interiorita’ ragionata” ed autoconservativa di ogni essere umano .
La natura detta le sue sacre leggi e mette in primis se stessa e gli abitanti della terra che dovrebbero non smarrire la loro autenticità e non farsi manipolare da influenze condizionanti e sopprimenti della loro stessa natura di uomini..Attaccati al “se” dimentichiamo il”PRESE'”dell’ originariato, smarrendo nel contempo anche il senso della solidarieta’,fratellanza e del bene comune.
COMPRENDERE che ogni cosa ha un ‘inizio ed una fine è che la fine e’ il principio di un nuovo inizio…
Ulteriormente comprendere che il tempo spazio non e’denaro perche ci appartiene per diritto naturale ,difatti non costa nulla perché non vi e’ moneta che ha potere per acquistarlo.
Dovremmo capire anche che carnevale viene una volta all’anno e pertanto non portare la maschera per tutto l’anno.
Dovremmo anche capire che mai potremmo superare i battiti del nostro cuore e che ogni corsa affannosa senza fermarsi per respirare e pensare in questo nostro” presente eterno” non serve a nulla, e che il concetto del limite non toglie,bensi’ aggiunge ponendo un freno alle nostre idiozie.
Non dobbiamo dar retta a chi sull’onda della speculazione politica e senza riflettere fa vero terrorismo mediatico e che dall ‘alto della stupidita’ in poltrona rappresentativa in un momento serio e difficile afferma che” i cinesi mangiano topi vivi” correlando la cosa al coronavirus ,questi non si accorge che la vera epidemia e’lui stesso.
Haime’ oggi si assiste ad episodi incresciosi di cittadini che non accettano la diversita’,la differenza ,la sofferenza degli altri , gente che va alla ricerca dell’untore, dell’incolpevole che si vuole discriminare.
Pensare all’ impensabile, all’Eterno , ad educarci per costruirci un atteggiamento personale ma anche sociale sull’inevitabile e senza isteria collettiva ,senza autoinganni ,senza mettere come priorita ‘ l’assalto ai supermercati ,magari rileggendo gli appunti di Froid sulla psicologia delle masse .
Imparare a comprendere che anche la bellezza inganna , che il tutto non sempre scorre bene ma che vicino a noi “alloggia” anche “l’insolito che sta dietro all’angolo”, ovvero “La morte, la grande finzione”.
Non pensare alla morte vuol dire incrementarne la paura.
Dovremmo tentare di non scappare da noi stessi e che per diminuire le paure bisogna imparare a saperle gestire RICONGIUNGENDOCI A NOI STESSI COMPRENDENDO CHE L’ETERNITA’ E’ GIA’ PRESENTE ,e’tra noi ogni istante ,ed allora perché farci trovare impreparati ?
FERMATEVI,RESPIRATE E PENSATE ….
LUIGI CIVOLANI.
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