A cura di LUIGI CIVOLANI:
TUTTI FUORI DI TESTA, e pensar che qualcuno dice: bisogna dialogar con quelli di destra , con quelli chi?
Le dichiarazioni di Maria Rita Castellani sollevano asprissime polemiche e c’è chi ne chiede “la testa”
Ddl Zan e iperboli interpretative, iperboli come quella della Garante dell’Infanzia della Regione Umbria per cui le legge concepita così com’è legittimerebbe “rapporti anche con animali o cose” e incentiverebbe incesti, poligamie e gang banghismo con i mobili di casa. Insomma, fra le tante decorose ragioni in punto di dialettica democratica per esprimere perplessità su alcune parti del Ddl Zan Maria Rita Castellani, garante dei diritti dell’Infanzia per la Regione Umbria, è andata ad elaborarne una che ha il pregio dell’iperbole da sodomia biblica, che è però pregio solo in letteratura fetish.
Ddl Zan, la Garante dell’Infanzia e gli animali: storia di un’iperbole
In buona sostanza e con piena coscienza del suo ruolo istituzionale che le fa divieto di buttarla troppoa massa critica la signora ha detto perché a suo parere bisogna dire di no alla legge che sanziona l’omotransfobia. E la risposta è certa, granitica e senza tema di equivoco perché le cose equivoche le fanno solo quelli là: perché approvarla legittimerebbe il sesso con i bambini o con gli animali. Dove sta il nodo cruciale a parare della Garante? Nella definizione ondivaga e soggettiva del concetto di identità di genere.
Ddl Zan, la Garante dell’Infanzia amica di Pillon: “Legittima rapporti con gli animali”
Insomma, l’equazione è, o sarebbe “se io attribuisco in punto di libertà individuale al genere una natura diversa da ciò che natura ed anagrafe in quel momento significano in esteriorità allora potrò avere rapporti con chiunque perché non esiste più legame fra ciò che si è davvero e ciò che si appare”. Con chiunque e qualunque cosa a questo punto, perché a seguire il ragionamento della dottoressa Castellani, amica dell’ortodosso Simone Pillon, un comodino non è detto che sia tale e potrebbe coltivare sogni identitari precisi e divergenti dalla sua natura di coso su cui poggiare gli occhiali la sera.
Ddl Zan, la Garante dell’Infanzia evoca i rapporti con gli animali: ecco cosa ha detto , ecco! pure chi ne chiede le dimissioni :
«Col ddl Zan sesso anche con animali e cose»: le parole della Garante per l’infanzia in Umbria diventano un caso nazionale. M5s all’attacco, Pillon e LEGA solidali
LE ASSOCIAZIONI SI RIVOLTANO:
Appello di docenti universitari, associazioni e rappresentanti della società civile per chiedere le dimissioni. Il Movimento parla di «dichiarazioni di una gravità inaudita». Duro anche Fratoianni
Stanno avendo un’eco nazionale le dichiarazioni di Maria Rita Castellani, Garante per l’infanzia e l’adolescenza dell’Umbria, sul ddl Zan. Ieri 6 luglio, nel corso di un’intervista, Castellani ha detto che l’approvazione del disegno di legge consentirebbe di «scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e/o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù». «Il concetto d’identità cambia – ha aggiunto -, non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto». A mobilitarsi sul tema sono arrivati esponenti politici ma non solo. Docenti universitari, associazioni e rappresentanti della società civile sono scesi in campo per chiedere le dimissioni di Castellani.
In una lettera scritta dall’associazione Omphalos Lgbti e indirizzata alla presidente della regione Donatella Tesei, i firmatari descrivono le parole del garante come «un’acrobazia pericolosa in bilico fra propri convincimenti personali, pregiudizi inqualificabili e retorica da militante politica». I firmatari hanno dunque chiesto alla Tesei di rimuovere Castellani dal suo incarico. Richiesta di dimissioni che è arrivata anche dai consiglieri dei gruppi di minoranza dell’assemblea legislativa dell’Umbria. Come riferito in una nota congiunta, i consiglieri di opposizione ritengono le parole del garante «motivo di grave pregiudizio per il proseguimento del mandato della stessa»
M5s: «Parole di una gravità inaudita»
In prima linea contro le parole della Garante si sono schierati le parlamentari e i parlamentari del Movimento 5 stelle del gruppo Pari Opportunità. «Le parole espresse dalla Garante dei minori sono di una gravità inaudita», hanno scritto in una nota. «Per il ruolo che ricopre, la Castellani dovrebbe quantomeno garantire la correttezza dei concetti che esprime. Quanto detto è un insulto al lavoro che sta facendo questo Parlamento. Un insulto ai diritti che vogliamo garantire, un insulto a tutte le persone Lgbti un insulto a tutti i bambini che avrebbero bisogno di essere ‘garantiti’ nella loro formazione e nella loro vita e non ingannati con teorie assurde che vogliono solo screditare una legge che punta alla tutela di tutti. È una vergogna. Riteniamo che Castellani non sia adeguata a ricoprire questo ruolo di garanzia e debba dimettersi».
Fratoianni: «Sdegno per le dichiarazioni»
Furioso anche Nicola Fratoianni che ha appoggiato la decisione di associazioni, docenti ed intellettuali di «manifestare tutto il loro sdegno per le farneticazioni della Garante regionale per l’infanzia. Sdegno giustificato perché non si può accettare che sul ddl Zan si dica che sarà “caos contro natura”, addirittura ipotizzare sesso fra esseri umani ed animali», ha detto il segretario nazionale di Sinistra Italiana. «Rimetta il mandato per il bene e il prestigio delle istituzioni dell’Umbria – conclude Fratoianni – e ritorni nella caverne da cui l’hanno tirata fuori i suoi sponsor leghisti».
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Secondo diversi leghisti, la legge Zan permetterebbe di fare sesso con animali, bambini e cose. Ciò nonostante, c’è ancora chi sostiene che sul testo si debba trovare un compromesso con le destre
Nessuno della Lega e di Fratelli d’Italia voterà mai il ddl Zan. Non si capisce perché una questione così cristallina, semplice e lampante non debba stoppare immediatamente qualsiasi discussione sull’eventuale ricerca di voti e di mediazioni. Voteranno il ddl Zan alcuni senatori di Forza Italia (qualcuno l’ha già anche pubblicamente dichiarato) e poco altro da quelle parti. Poi ci sono quelli di Italia vile che insistono nel dire che mancano i voti: sì, i loro.
Per capire di che tipo di gente stiamo parlando vale la pena riprendere la folle dichiarazione di ieri di Maria Rita Castellani, Garante per l’infanzia dell’Umbria. Occhio, si tratta di una dichiarazione che Castellani ha inviato a tutti gli organi di stampa, mica un delirio bisbigliato al bar. Sentite bene: «Il concetto d’identità cambia, non è più quello antropologico che conosciamo da sempre e che distingue persona da persona a ragione di evidenze biologiche, ma diventerà qualcosa che io, cittadino, posso decidere arbitrariamente secondo la percezione del momento. Di conseguenza ogni desiderio sarà considerato un bisogno e il bisogno un diritto». E poi: «A partire da queste considerazioni preliminari si deduce che il sesso biologico non avrà più importanza dal punto di vista sociale perché conterà soprattutto il sesso culturale cioè quello percepito come, d’altra parte, si potrà scegliere l’orientamento sessuale verso cose, animali, e o persone di ogni genere e, perché no, anche di ogni età, fino al punto che la poligamia come l’incesto non saranno più un tabù, ma libertà legittime». Insomma, la garante per l’infanzia dell’Umbria dice che con la legge Zan si potrà fare sesso con animali, bambini e cose. Sembra incredibile ma è così.
Ma non è tutto: il capogruppo regionale Lega Stefano Pastorelli e il senatore Simone Pillon, responsabile delle politiche familiari del partito in Umbria, si sono schierati dalla parte di Castellani. In fondo, se ci pensate, Castellani non ha detto niente di diverso rispetto a quello che dicono solitamente Meloni e Salvini. L’unica differenza è che ha calcato poco poco di più la mano, come potrebbe fare un Salvini al secondo mojito.
Nessun cenno di discordia da parte di Salvini e Meloni. Questi sono questa cosa qui. Quelli vogliono trattare con questi qui. E davvero vorrebbero convincerci che alla fine cederanno al genio politico di Renzi. E noi sono giorni che ne scriviamo. Avanti così.
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“La garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Maria Rita Castellani, a fronte di un crescente disagio dei bambini e dei ragazzi umbri, dovuto in larga parte dal lungo periodo di privazione di relazioni sociali a causa della pandemia, pare svegliarsi da un lungo torpore, ma solo per entrare in maniera inappropriata, strumentale e delirante nel dibattito relativo al Ddl Zan. Dando chiaramente l’idea di non conoscere il testo, o comunque di volerlo piegare alle sue convinzioni che in alcuni passaggi appaiono dogmatiche”. Così in una nota Barbara Mischianti, segretaria regionale della Cgil Umbria.
“Ricordiamo – prosegue Mischianti – senza voler entrare nel merito del disegno di legge, che il termine ‘garante’ ha un significato e che quel ruolo andrebbe esercitato in maniera equilibrata e laica, per poter garantire, appunto, anche di chi la pensa diversamente. Quali tutele possono trovare un ragazzo o una ragazza in una garante che rilascia dichiarazioni di questo tipo? Quali tutele può immaginare la garante per i ragazzi e le ragazze oggetto di discriminazione, bullismo e violenza?”, chiede la sindacalista.
“Richiamiamo dunque la garante all’esercizio del suo ruolo in maniera più seria ed equilibrata, cercando magari di prestare più attenzione alle giovani generazioni, a prescindere dalle sue posizioni sull’orientamento sessuale delle persone”, conclude Mischianti.
“Le dichiarazioni del garante dei minori dell’Umbria Maria Rita Castellani sono gravissime, soprattutto per il ruolo che ricopre. La cosa più grave di questa dichiarazione – afferma in una nota la senatrice umbra del Movimento 5 Stelle, Emma Pavanelli – è che a farla è una figura istituzionale scelta come garante dell’infanzia che, a quanto pare, non ha capito un disegno di legge.
A questo punto mi sorge il dubbio che non l’abbia neanche letto, e sarebbe ancora più grave. Passare da una forma di garanzia delle libertà individuali alla aberrante teoria delle lobbie dei pedofili è qualcosa che fa accapponare la pelle. Per questi motivi sono a chiedere le dimissioni dalla carica di garante dell’infanzia del soggetto in questione.
Il garante, in quanto tale, dovrebbe essere l’occhio vigile della corretta applicazione delle misure e non interpretare a modo suo. Questo episodio mette in allarme la comunità umbra: come possiamo affidare la garanzia dei diritti dell’infanzia ad un personaggio che agisce in questo modo?”.
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Un BLogger che non striscia……….