NOTIZIE DELL’ ULTIMA ORA:
Dichiarazioni della Capitana Carola :
“La situazione era disperata. E il mio obiettivo era solo quello di portare a terra persone stremate e ridotte alla disperazione. Avevo paura. Da giorni facevamo i turni, anche di notte, per paura che qualcuno si potesse gettare in mare. E per loro, che non sanno nuotare, significa: suicidio. Temevo il peggio. C’erano stati atti di autolesionismo”.
PREFAZIONE alle notizie, articolo e libere dissertazioni di LUIGI CIVOLANI :In servizio socialmente utile oneline -no profit …
# Sulla Capitana Carola :
Insorgenza attiva e costruttiva:Per farsi una idea documentata , per poter comparare e discernere liberamente non per partito preso e frasi fatte , per la formazione pratica della coscienza e senza comportarsi da PECORONI prepotenti, sudditi del pascolo umano manipolato candidato all’ ultra-sudditanza.
“Questa donna meriterebbe un premio Nobel per il suo coraggio di sfidare una legge assurda, cui bisogna disobbedire, Ha affermato Padre Zanottelli è un atteggiamento profondamente cristiano la disobbedienza alle ingiustizie, i primi martiri sono morti proprio per questo motivo: la legge della vita e la legge dell’amore devono essere la nostra bussola, fino al punto di pagare di persona come sta ora rischiando la capitana della Sea Watch“. E ha proseguito: “Mi ricorda Antigone, quando dice che l’unica maniera per interrompere la serie di leggi assurde e uscire fuori dalla follia collettiva è usare la parola amore, visto che ci stiamo disumanizzando, al punto da ordinare di togliere striscioni che esortano a restare umani e ricordano la massima evangelica dell’amare il nostro prossimo: davvero assurdo“.
Ed ora ecco il mio punto di vista:
IO , me medesimo Blogger Attento Luigi Civolani , credo che tale spiritualita’ accomuni anche la stragrante maggioranza della Laicita’ dei Giganti Teneri . Ne Sono Certo…
Salvare vite e’un dovere ,e’un obbligo umanitario ,e’come passare il semaforo con il rosso per salvare la vita ad una persona.
Difatti i Sociologi per l’ attuale disumanizzazione che si sta allargando a macchia d’ olio , stanno studiando nuovi modelli antropologici di valutazione degli errori , ovvero sono meno attenzionati su i modelli di socializzazione perche per ottenere la risocializzazione comportamentale bisognera’ comprendere gli errori e quindi lo studio attuale e’ orientato per capire e studiare la DISOCIALIZZAZIONE Umana nell’ attuale contesto..
Mia premessa dovuta prima di introdurre il mio messaggio dedicato a tutti gli italioti , alle capre autoctone, razziste ed ignoranti che dovrebbero inginocchiarsi davanti a tanto coraggio e talento di questa ragazza impegnata in alto volantariato umanitario.
Mi rivolgo a queste capre vassalle che a confronto della CAPITANA sono solo tante vaselline umane, buone solo per ozieggiare sotto i condizionatori d’aria , cosa Che avrebbe potuto fare anch’essa in un bel Hotel a 5 stelle ed a vita .
Dversamente questa donna plurilaureata,poliglotta (5 lingue fluentemente parlate e scritte) ,ricca,
reduce da tante altre esperienze di altissimo Livello e rischio( che le capre non conoscono),tra cui anche quella di essere stata capo-gruppo di coordinamento notizie ed avvistamenti di una dipartimentazione aerea che segnalava ed avvistava gli sbarchi in arrivo per comunicarlo ai soccorritori delle flotte navali di volontariato delle ong , DECIDE DI OFFRIRSI AL PROSSIMO..
Femmina di coscienza con alta dignita’ morale, consapevole di violare regole che per disobbedienza civile essa ritiene che debbano essere violate per uno stato di estrema necessita’ .
La Capitana Carola Senza impedimenti ha deciso di vivere in questo maniera meno comoda proprio perche’fortunata e ricca dalla nascita e mettersi al servizio degli ULTIMI..
Che UMANITARISTA VOLONTARIA sarebbe stata se avesse agito differentemente , essa non è un militare agli ordini dei governi , appartiene ad una organizzazione umanitaria non governativa , è donna da missioni esaltanti messe in atto anche per problematiche ecologiche devastanti , coraggiosa ” Angelo -Pirata-assaltatrice” di navi con carichi occulti ed inquinanti con complicita’ governative internazionali e compromettenti,ecco! perche’ è odiata da i caproni portatori insani delll’ illecito legalizzato,azioni inquinanti poste in atto da organizzazioni per nulla ecologistiche che lei combatteva come membro di “GREENPEACE” .
Malta assente all’appello come sempre.
Tunisi ugualmente e’Nazione dove non vengono rispettati i diritti civili.
Nemmeno in Olanda era possibile destinarli e sin da prima;L’ Olanda non solo non li avrebbe accettati (se non dopo lo sbarco Italiano, a patto di poter essere dipartiti con altre nazioni come poi e’accaduto).
La Capitana non avrebbe potuto effettuare nemmeno (come e’ geograficamente dimostrabile ) una lunga e complicata circumnavigazione nell’oceano atlantico -OVEST Europeo ; per recarsi In OLANDA ,era complicato per lontananza nonche’ per rischi delle vite umane giunte all’ estremo di ogni sopportazione umana.
Inoltre , Gli Spagnoli ed i Tunisini li avrebbero accettati solo a condizione di rispedirli In Libia.
Comunque se una legge e’ingiusta c’e’ chi puo’ decidere di non osservarla assumendosene la responsabilità a nome di uno stato di necessita’ (l’ultima decisione spetta al comandante), e l’azione e’ancora piu ‘ nobile se non la compie per suo interesse personale…
Le capre non sono mai disobbedienti , esse hanno le “mentine “oltre a non conoscere i fatti agiscono per rigetto razzistico e perche’ appartengono al partito della prepotenza a nome del “prima io” .
Le capre hanno paura, diversamente gli obbiettori di coscienza , i dissidenti in disobbedienza civile per i propri ideali sono disposti a sacrificare la loro liberta’ ed in alcuni casi anche le loro vite.
QUESTI ominicchi e femminicchie del nuovo sovranismo razzista-nazista non hanno nemmeno l’un per cento del valore di questa donna con le palle a cui la storia nel tempo dara’un premio NOBEL PER LA PACE mentre ad altri forse offrira’ il ” patibolo”.
Meglio uomini e donne coraggiose che invitano a RESTARE UMANI CHE FACCIE DA CULO PECORINE …..
UN APPROFONDIMENTO DOVUTO:
E quindi, perché la Sea Watch non è andata altrove?
(FINE PREFATTIVA a notizie su CAROLA ).
LUIGI CIVOLANI Blogger attento , diversamente Italiano .
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______NOTIZIE INTEGRATIVE __________________
Divulgazione e condivisione Luigi Civolani By Altervista.org blog ProvoC-Azioni :fonte Corriere della Sera .
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Chi è Carola Rackete, la capitana della Sea Watch che ha sfidato Salvini
Passaporto tedesco, 31 anni, 5 lingue sul curriculum. I sovranisti di lei dicono che è una figlia di papà, lei invece racconta: «Ho potuto frequentare tre università, sono bianca, tedesca, nata in un Paese ricco e con il passaporto giusto. Quando me ne sono resa conto ho sentito un obbligo morale: aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità»
«Che però sia chiaro che non sono l’unica donna a bordo». È impegnata Carola Rackete. Ha da forzare un blocco e portare in porto i suoi «42 passeggeri». Non le importa cosa dicono di lei a terra.
«Mi ricevete? Sto entrando nelle vostre acque territoriali». Parla alla radio. Voce ferma, inglese perfetto e tono di una che non ha tempo da perdere. Al suo fianco ci sono le altre dieci donne del team di Sea-Watch 3. Verena, la dottoressa che ha curato i migranti in queste due settimane al largo e che dice «vi prego, fateci sbarcare che loro non ce la fanno più». E Haidi, la mediatrice culturale che con pazienza spiega ai 42 cosa sta succedendo.
«Basta, ho deciso di entrare in porto a Lampedusa. So a cosa vado incontro ma i 42 naufraghi a bordo sono allo stremo. Li porto in salvo». La «Capitana» contro il «Capitano». La comandante della Sea-Watch e il ministro dell’Interno italiano Matteo Salvini. Quando la nave nel primo pomeriggio fa rotta su Lampedusa in rete parte l’urlo. «O capitana, o mia capitana». Carola che con un colpo di timone fa quello che nessuno prima di lei aveva mai osato.
I compagni a terra però si preoccupano. Perché ora Carola rischia grosso. Incriminazione per favoreggiamento di immigrazione clandestina, il sequestro della nave e una multa da 50 mila di euro. Ma la «Capitana» non è il tipo che si ferma di fronte a un decreto. Già giorni scorsi Rackete aveva risposto agli strali di Salvini. «Non riporterò i migranti in Libia, né tantomeno in Olanda, vorrebbe dire circumnavigare l’Europa, sarebbe ridicolo», aveva scandito sicura. Poi quando Strasburgo ha rigettato il ricorso presentato dalla sua Ong è andata dai suoi «passeggeri» e li ha informati. «Fosse per me sarei già attraccata a Lampedusa fin dal primo giorno».
All’arrivo in porto il tono di voce è ancora calmo. «Le autorità italiane sono appena salite a bordo e ci hanno controllato i documenti. Ma non ci fanno sbarcare», spiega. Trentun’anni, passaporto tedesco, Rackete è cresciuta a Hambühren, nella stessa Bassa Sassonia dove i depositi di armi della Seconda Guerra Mondiale oggi sono stati trasformati in edifici residenziali, tra piste ciclabili e foreste. Poi Carola lascia mamma e papà e va a studiare va all’estero, alla Edge Hill University nel Lancashire, in Gran Bretagna. Si diploma con una tesi sugli albatros, prende un master. «Amo la natura e gli animali». Il profilo perfetto della ragazza tedesca che si batte per l’ambiente. E per i diritti. Così dopo la laurea si mette al timone di una nave rompighiaccio nel Polo Nord per uno dei maggiori istituti oceanografici tedeschi l’Alfred Wegener, per cui lavora dal 2011 al 2013. Cinque lingue sul curriculum, a 25 anni è secondo ufficiale a bordo della Ocean Diamond. E due anni dopo è sull’Arctic Sunrise di Greenpeace. Avanti fino al 2016, quando è volontaria di Sea-Watch. Sono gli anni in cui alle Ong ancora è permesso stare in mare senza problemi.
Carola che ci crede e che non si arrende. In poco tempo diventa coordinatrice dei team di avvistamento di Moonbird e Colibrì, i piccoli aeroplani della Ong che pattugliano il Mediterraneo alla ricerca dei barconi in difficoltà. Lì impara cosa significa scrutare per ore e ore l’orizzonte in attesa di un puntino nero. E apprende la delicata arte di districarsi tra i messaggi in codice della capitanerie. Roma, Tripoli, Malta. Per diventare una che forza il blocco bisogna studiare.
I sovranisti di lei dicono che è una figlia di papà, lei invece di sé a La Repubblica ha raccontato: «La mia vita è stata facile, ho potuto frequentare tre università, sono bianca, tedesca, nata in un Paese ricco e con il passaporto giusto. Quando me ne sono resa conto ho sentito un obbligo morale: aiutare chi non aveva le mie stesse opportunità».
Carola, che fa rotta su Lampedusa.
(fonte notizie Corriere della sera.)
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